domenica 15 maggio 2011

Il corteggiamento come l'agricoltura..

"Lasciati corteggiare!" Questo il consiglio di una cara amica poco più che cinquantenne. Lei, adeguatasi allo zitellaggio, vive con la mamma , alleva somatismi manco fossero teneri cuccioli e la sua idea di emancipazione femminile poco si scosta da quella della chiesa di età medievale. Ma al mio risveglio le sue parole mi tuonano in testa. Ripercorro mentalmente la serata precedente. Approccio sfrontato, invito diretto, prevedibile consenso, lieve flirt, scambio di contatti,appuntamento prossimo comprensivo di: "Sali a vedere la mia collezione di farfalle?" Talmente semplice da sembrare circuizione di incapace. A lasciarti insoddisfatta è il dubbio: come sarebbe andata se avessi concesso all'incapace spazio di manovra? Magari quanto basta a farti scoprire che era capace,in grado di vincere le tue resistenze e sedurti addirittura! Ma disillusa non cerchi più la sazietà, come un licantropo antropofago vai nel mondo e ti servi,prendi solo ciò di cui hai bisogno per nutrirti, concedendoti giusto qualche variazione nella dieta. Questo non è corteggiamento,è caccia. Immagino sia un'attimo arrivare ai cinquanta ancora nel tuo letto di bambina. Non hai seminato, coltivato, raccolto....la mandria è più veloce,tu rallenti e il WWF raccoglie sempre più consensi...

sabato 7 maggio 2011

Leggendo leggendo...

QUELLO CHE NON VOGLIO
( Una canzone per Fabrizio De André )

Io non voglio morir cantante
Se al buon sonno del padrone
Servirà la mia canzone
A gola storta voglio cantare
Ringhio di porco e romanze nere
Voglio svegliarvi col fiato ansante
Io non voglio morir cantante

Io non voglio morir poeta
Di ogni passione sceglier la dieta
Gioie,amorini e dolori piccini
Da imbalsamare dentro il rimario
Della giuria al valor letterario
Coda di sangue ha la mia cometa
Io non voglio morir poeta

Io non voglio morir artista
Accucciato come un vecchio cane
Sotto il trono del re dei denari
Tra leccaculi e cortigiane
Che alle mie rughe voglion rubare
Fiori di gelo,dolori e fame
Li accechi il fuoco della mia vista
Io non voglio morir artista

E io non voglio morire libero
Se i begli alberi del mio giardino
Annaffia il sangue del mio vicino
Meglio la peste che l'ipocrita danza
Di vostra santa beneficenza
Chiudete la cella lasciatemi stare
Di libertà vostra non voglio morire

Io non voglio far altro che vivere
Tra una corda e l'altra saltando
Dentro la cassa di una viola da gamba
Voglio ascoltare le voci di fuori
Ringhio di porco voce di dama
Tamburo indio amore che chiama
E voci spezzate di cento popoli
Io voglio vivere,non ho altro da fare

Io non voglio che mi ricordiate
Nel trionfo,ma nella mia sera
Nelle cose che dissi tremando
In ciò che suonai con paura
Povere genti che ai menestrelli credete
Dimenticarvi di me non potrete

E io di voi scordarmi non posso
Dentro un tramonto feroce e rosso
Dentro un cielo di sangue e vino
L'ultimo accordo che io imparai
Io non voglio,non voglio morire
E a morire non riuscirò mai.


LE BEATRICI
Stefano Benni