lunedì 11 marzo 2013

Ultima pagina del diario di bordo,Lima:


Viaggiare soli e' come andare in bicicletta:ricordi di esserne capace,alla partenza bisogna vincere alcune paure ma col tempo ci si abitua e si ha l'impressione di viaggiare da sempre,di continuare a farlo per sempre.
Preparare lo zaino,cercare stazioni,salire su mezzi,orientarsi,adattarsi,mercanteggiare,stupirsi,ricominciare.
Un mese e' un tempo giusto.
Capisci come funzionano le cose,raggiungi un apice di esaltazione e per quando e' ora sei pronto a tornare a casa.
Ho molto da riabbracciare.
Trabocco gratitudine:per aver avuto ancora una volta l'opportunita' di vedere un pezzo di mondo cosi' lontano,per avere tanto a cui fare ritorno,per aver dimostrato a me stessa di sapermici traghettare attraverso,che talvolta capita di dubitarne,e per la nitidezza con cui poi i miei occhi sanno vedere in una diversa prospettiva.
Viaggiare uccide la miopia.
Dilata i tempi,le percezioni,la consapevolezza di se e di cio' che ci circonda.
Una mitica nave scuola,cosi' come lo e' la vita in generale ma in questo modo disponi di ripetizioni private,un corso accellerato,nel caso fin li' ti fosse sfuggito qualcosa.
E mi sento promossa perche' la mia vita,anche da qui',e' qualcosa a cui anelo fare ritorno e questo mi basta per sentirmi felice.
Porto con me orde di ricordi e di esperienze,di lezioni imparate.
Ho stampate negli occhi immagini incredibili e sulla pelle le tracce di un sole primitivo.
Trascino uno zaino intriso di odori esotici come le valigie che il mio nonno spalancava di ritorno dalle sue scorribande indiane offrendomi il suo forziere di tesori e stranezze,uno dei miei ricordi d'infanzia piu' belli.
Percio' viaggiamo amici,quianto piu' possibile,perche' non credo ci sia modo piu' dolce di riscoprire noi stessi.
Suerte.

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